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La partecipazione del Comitato alla manifestazione:
"un Parco senza reti"

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parco senza reti
Il Comitato per il Parco di Monza "Antonio Cederna", Legambiente Circolo "Alex Langer", il Comitato Antirumore di Biassono, il WWF sezione Valle Lambro, Monza in bici, Italia Nostra, Associazione Green man, CCR Gruppo Ambiente e Territorio


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   "Hai visto? Il Comune di Monza ha acquistato una nuova area di Parco". Così alcuni frequentatori del Parco hanno commentato i recenti interventi di riqualificazione dell'area a parcheggio e dell'area ricreativa situate a ridosso dell'ingresso dell'autodromo, nella zona della Porta di Vedano. Tanta disinformazione suscita tenerezza. Diverso invece è l'atteggiamento nei confronti della risposta della SIAS (la società che gestisce l'autodromo) agli interventi di riqualificazione recentemente attuati dall'Amministrazione monzese nell'area suddetta.

   I lavori interessano una fascia di Parco che parte dal parcheggio sito in corrispondenza dell'ingresso dell'autodromo (Porta di Vedano) a arriva fino al golf, toccando il "Bosco Principe", ovvero quell'area boschiva compresa tra il Viale di Vedano, la sopraelevata meridionale e il prolungamento del Viale Mirabello. Sono state eliminate le recinzioni e i cancelli; sono state piantumate essenze arboree; è stato dato un nuovo volto complessivo al parcheggio e all'area pic-nic; sono state abbassate le siepi di ligustro lungo Viale Vedano, creando una visuale prospettica di straordinaria bellezza panoramica. Il tutto è avvenuto in parallelo con l'eliminazione delle cancellate che limitavano l'accesso dei visitatori e interrompevano la visuale del Viale Mirabello prima del sottopasso. Le operazioni si sono però bloccate.

   I gestori della pista hanno infatti ottenuto una sospensione dal TAR. La lettura della sentenza del TAR è fonte di non poca sorpresa. Si parla infatti di annullamento di "atti amministrativi adottati dal Comune di Monza nell'ambito dei lavori di manutenzione straordinaria del 'Bosco Principe' ...". Sembra quasi curioso che un ente quale il Tribunale Amministrativo ponga il veto su lavori di riqualificazione del nostro Parco. A parte questi aspetti, la risposta del TAR al ricorso della SIAS contiene inesattezze. Si parla infatti, facendo riferimento al suddetto "Bosco Principe", ad "aree concesse in uso esclusivo e permanente alla ricorrente società". Niente di più inesatto. Basta una lettura anche superficiale della concessione che regola i rapporti tra SIAS e Comuni proprietari del Parco per scoprire che il settore di Parco citato è concesso "in uso della SIAS S.p.A. in occasione di manifestazioni di particolare importanza, in numero non superiore a cinque all'anno". L'errore marchiano permetterà, si spera, di superare l'ostacolo e di vedere completata l'opera: sono ancora in piedi i pali di metallo (con relativi plinti) al "Bosco Principe" e sono fermi i lavori di sistemazione della vegetazione nel Bosco in questione.
Il ricorso della SIAS assume toni che non mancano di preoccupare chi segue le vicende del nostro gioiello verde. In questo caso il circuito, anzi i suoi amministratori, diventano ostacolo a una riqualificazione seria e compiuta del Parco.
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